Il presente contributo illustra i primi risultati di una ricerca che si è svolta nell’ambito del progetto “APSAT” “Ambiente e Paesaggi dei Siti d’Altura Trentini” - Bando “Grandi Progetti 2006”1. Le indagini multidisciplinari, svolte complessivamente tra 2009 e 2011, sono state pubblicate nel 2013. Nell’organigramma di APSAT, articolato in sei differenti attività, la terza era riservata ad “Architetture e paesaggi d’altura” ed elencava, tra i numerosi obiettivi, la produzione di due corpora aventi come oggetto i castelli (dall’epoca tardoantica al XV secolo) e le chiese (dal Tardoantico alla metà del XIII secolo)2. Il censimento delle murature è stato svolto di pari passo e, per quanto si sia ancora lungi da una comprensione esaustiva di tutti gli aspetti emersi, costituisce di fatto un primo studio delle principali apparecchiature murarie della Provincia Autonoma di Trento3. La copertura dell’area geografica in esame può dirsi, attualmente, grossomodo completa. Il campionamento delle apparecchiature, ex novo salvo alcuni riferimenti a studi editi ed inediti4, ha raccolto e archiviato, i dati dal generale al dettaglio in un’ottica di analisi tridimensionale del manufatto5 e considerato paramenti, angolate e, dove possibile, sezioni murarie. La scelta delle tecniche da catalogare dà per scontati i principi assodati di stratigrafia muraria teorizzati nell’ambito dell’archeologia dell’edilizia storica6. Salvo alcuni casi dubbi, per i quali si prospetta una futura verifica, il censimento è avvenuto compatibilmente all’individuazione, in via speditiva, di un’omogenea unità stratigrafica e in costante confronto con chi, all’interno del menzionato progetto APSAT7, si è occupato della redazione della singola scheda edificio. Si è quindi colta l’occasione per un’estensiva campagna fotografica della quasi totalità degli edifici con attenzione anche a particolari quali malta e finiture murarie9. A monte dell’analisi stratigrafica speditiva (salvo alcuni casi campione dove si sono potute svolgere indagini maggiormente approfondite), la quantità di murature considerate varia, naturalmente, di caso in caso in modalità proporzionale all’estensione, articolazione, conservazione, accessibilità e leggibilità dell’architettura stessa.

Finiture superficiali nelle architetture medievali della Provincia Autonoma di Trento

Zamboni, Isabella
2018-01-01

Abstract

Il presente contributo illustra i primi risultati di una ricerca che si è svolta nell’ambito del progetto “APSAT” “Ambiente e Paesaggi dei Siti d’Altura Trentini” - Bando “Grandi Progetti 2006”1. Le indagini multidisciplinari, svolte complessivamente tra 2009 e 2011, sono state pubblicate nel 2013. Nell’organigramma di APSAT, articolato in sei differenti attività, la terza era riservata ad “Architetture e paesaggi d’altura” ed elencava, tra i numerosi obiettivi, la produzione di due corpora aventi come oggetto i castelli (dall’epoca tardoantica al XV secolo) e le chiese (dal Tardoantico alla metà del XIII secolo)2. Il censimento delle murature è stato svolto di pari passo e, per quanto si sia ancora lungi da una comprensione esaustiva di tutti gli aspetti emersi, costituisce di fatto un primo studio delle principali apparecchiature murarie della Provincia Autonoma di Trento3. La copertura dell’area geografica in esame può dirsi, attualmente, grossomodo completa. Il campionamento delle apparecchiature, ex novo salvo alcuni riferimenti a studi editi ed inediti4, ha raccolto e archiviato, i dati dal generale al dettaglio in un’ottica di analisi tridimensionale del manufatto5 e considerato paramenti, angolate e, dove possibile, sezioni murarie. La scelta delle tecniche da catalogare dà per scontati i principi assodati di stratigrafia muraria teorizzati nell’ambito dell’archeologia dell’edilizia storica6. Salvo alcuni casi dubbi, per i quali si prospetta una futura verifica, il censimento è avvenuto compatibilmente all’individuazione, in via speditiva, di un’omogenea unità stratigrafica e in costante confronto con chi, all’interno del menzionato progetto APSAT7, si è occupato della redazione della singola scheda edificio. Si è quindi colta l’occasione per un’estensiva campagna fotografica della quasi totalità degli edifici con attenzione anche a particolari quali malta e finiture murarie9. A monte dell’analisi stratigrafica speditiva (salvo alcuni casi campione dove si sono potute svolgere indagini maggiormente approfondite), la quantità di murature considerate varia, naturalmente, di caso in caso in modalità proporzionale all’estensione, articolazione, conservazione, accessibilità e leggibilità dell’architettura stessa.
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