Con la sentenza Jacquinet c. Belgio la Corte di Strasburgo si è pronunciata per la non violazione dell’art. 8 CEDU in relazione al procedimento amministrativo avviato da una persona adulta che voleva sostituire il cognome del padre, che l’aveva abbandonato da piccolo, con quello della madre. La sentenza non attiene all’eguaglianza di genere, ma al nome come componente dell’identità personale e mezzo di identificazione delle persone nel tempo. L’articolo affronta tre profili: l’applicazione dell’art. 8 CEDU al procedimento e al processo amministrativo in rapporto alla garanzia convenzionale della full jurisdiction; il bilanciamento degli interessi ad oggi risultante dalla giurisprudenza costituzionale sul cognome della persona adulta; i principi tratti dalla giurisprudenza amministrativa sul cambiamento del cognome. In the recent Jacquinet v. Belgium judgement, the European Court of Human Rights held that there had been no violation of Art. 8 ECHR, right to respect for private and family right, in a case concerning the refusal to grant request for a change of the surname of the applicant, who was abandoned by the father and seeks permission to use his mother’s surname. This ruling is not about gender equality, but about personal identity and certainty in the identification of persons over time. This article covers three aspects: the Court of Strasbourg review of administrative procedure and process under Art. 8 ECHR; the case-law of the Italian Constitutional Court concerning the change of an adult’s surname and the application of the relevant rules by administration and administrative courts.
Cambiamento del cognome dell’adulto e controllo sul procedimento e processo amministrativo ai sensi dell’art. 8 CEDU (a partire da C.edu, Jacquinet c. Belgio, 7 febbraio 2023)
A. O. Cozzi
2023-01-01
Abstract
Con la sentenza Jacquinet c. Belgio la Corte di Strasburgo si è pronunciata per la non violazione dell’art. 8 CEDU in relazione al procedimento amministrativo avviato da una persona adulta che voleva sostituire il cognome del padre, che l’aveva abbandonato da piccolo, con quello della madre. La sentenza non attiene all’eguaglianza di genere, ma al nome come componente dell’identità personale e mezzo di identificazione delle persone nel tempo. L’articolo affronta tre profili: l’applicazione dell’art. 8 CEDU al procedimento e al processo amministrativo in rapporto alla garanzia convenzionale della full jurisdiction; il bilanciamento degli interessi ad oggi risultante dalla giurisprudenza costituzionale sul cognome della persona adulta; i principi tratti dalla giurisprudenza amministrativa sul cambiamento del cognome. In the recent Jacquinet v. Belgium judgement, the European Court of Human Rights held that there had been no violation of Art. 8 ECHR, right to respect for private and family right, in a case concerning the refusal to grant request for a change of the surname of the applicant, who was abandoned by the father and seeks permission to use his mother’s surname. This ruling is not about gender equality, but about personal identity and certainty in the identification of persons over time. This article covers three aspects: the Court of Strasbourg review of administrative procedure and process under Art. 8 ECHR; the case-law of the Italian Constitutional Court concerning the change of an adult’s surname and the application of the relevant rules by administration and administrative courts.File | Dimensione | Formato | |
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