Il presente lavoro ha per oggetto l’analisi del multiforme e sfaccettato fenomeno dell’abuso, esaminato in relazione al rito penale. Tale patologia può essere definita come l’utilizzo deviato e strumentale dei poteri e delle prerogative riconosciuti ai soggetti processuali, i quali, in taluni casi, possono ricorrere ad essi per ottenere finalità non meritevoli di tutela, espressamente vietate dall’ordinamento o in contrasto con i suoi principi ispiratori. La prima parte della ricerca è stata dedicata all’inquadramento in termini generali della questione, con particolare attenzione al problema dell’impiego disfunzionale delle risorse a disposizione dell’ordinamento e al tema del giusto processo e della deontologia dei soggetti che in esso si trovano ad operare. Nella seconda parte della trattazione si è dato spazio all’analisi delle singole figure che, a vario titolo, partecipano al processo penale. Per ciascuna di esse sono state esaminate le ipotesi più vistose di abuso del processo, ove strutturalmente ipotizzabili, e di abuso nel processo. Se, per un verso, tale analisi ha messo in luce la pervasività e la trasversalità del fenomeno, che costituisce il lato oscuro ed ineliminabile del rito penale, dall’altro lo studio delle prassi devianti può rappresentare uno strumento utile a rilevare i punti sensibili del sistema, al fine di adottare gli opportuni correttivi. In tale direzione si sta muovendo anche il legislatore, il quale nell’ambito della recente riforma della giustizia penale ha messo a punto alcune significative modifiche, volte a rendere più efficiente il sistema e a ridurre i margini per l’attuazione di condotte dilatorie. In conclusione, dunque, pur costituendo una disfunzione che affligge il sistema, il fenomeno dell’abuso può comunque esplicare una funzione positiva, nella misura in cui consente di saggiare i limiti di tenuta ed i margini di miglioramento delle strutture processuali in una prospettiva de iure condendo. Da ultimo, l’analisi del comportamento deviante dei soggetti processuali e delle imperfezioni insite nei meccanismi del codice di rito ha il pregio di esaltare l’umanità che si cela nei temibili ingranaggi dell’”ordigno processuale”: l’immagine adamantina del processo come rito quasi divino e ammantato di sacralità cede il passo all’idea del processo come prodotto artigianale e perfettibile dell’ingegno umano, frutto di fatica e di esperienza empirica, specchio autentico dei vizi e delle virtù del suo creatore.

L'abuso del processo e l'utilizzo distorto degli istituti processuali penali / Francesca Dri , 2023 Jun 13. 34. ciclo, Anno Accademico 2020/2021.

L'abuso del processo e l'utilizzo distorto degli istituti processuali penali

DRI, FRANCESCA
2023-06-13

Abstract

Il presente lavoro ha per oggetto l’analisi del multiforme e sfaccettato fenomeno dell’abuso, esaminato in relazione al rito penale. Tale patologia può essere definita come l’utilizzo deviato e strumentale dei poteri e delle prerogative riconosciuti ai soggetti processuali, i quali, in taluni casi, possono ricorrere ad essi per ottenere finalità non meritevoli di tutela, espressamente vietate dall’ordinamento o in contrasto con i suoi principi ispiratori. La prima parte della ricerca è stata dedicata all’inquadramento in termini generali della questione, con particolare attenzione al problema dell’impiego disfunzionale delle risorse a disposizione dell’ordinamento e al tema del giusto processo e della deontologia dei soggetti che in esso si trovano ad operare. Nella seconda parte della trattazione si è dato spazio all’analisi delle singole figure che, a vario titolo, partecipano al processo penale. Per ciascuna di esse sono state esaminate le ipotesi più vistose di abuso del processo, ove strutturalmente ipotizzabili, e di abuso nel processo. Se, per un verso, tale analisi ha messo in luce la pervasività e la trasversalità del fenomeno, che costituisce il lato oscuro ed ineliminabile del rito penale, dall’altro lo studio delle prassi devianti può rappresentare uno strumento utile a rilevare i punti sensibili del sistema, al fine di adottare gli opportuni correttivi. In tale direzione si sta muovendo anche il legislatore, il quale nell’ambito della recente riforma della giustizia penale ha messo a punto alcune significative modifiche, volte a rendere più efficiente il sistema e a ridurre i margini per l’attuazione di condotte dilatorie. In conclusione, dunque, pur costituendo una disfunzione che affligge il sistema, il fenomeno dell’abuso può comunque esplicare una funzione positiva, nella misura in cui consente di saggiare i limiti di tenuta ed i margini di miglioramento delle strutture processuali in una prospettiva de iure condendo. Da ultimo, l’analisi del comportamento deviante dei soggetti processuali e delle imperfezioni insite nei meccanismi del codice di rito ha il pregio di esaltare l’umanità che si cela nei temibili ingranaggi dell’”ordigno processuale”: l’immagine adamantina del processo come rito quasi divino e ammantato di sacralità cede il passo all’idea del processo come prodotto artigianale e perfettibile dell’ingegno umano, frutto di fatica e di esperienza empirica, specchio autentico dei vizi e delle virtù del suo creatore.
13-giu-2023
Abuso del processo; Abuso nel processo; Condotte dilatorie; Riforma Cartabia
L'abuso del processo e l'utilizzo distorto degli istituti processuali penali / Francesca Dri , 2023 Jun 13. 34. ciclo, Anno Accademico 2020/2021.
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Descrizione: L'abuso del processo e l'utilizzo distorto degli istituti processuali penali
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