“Esalta 22, 41, 76”: così comincia la sequenza di Blade Runner in cui il cacciatore di androidi Rick Deckard chiede a Esper – il suo potentissimo strumento elettronico a controllo vocale – di operare sull’immagine fotografica trovata nell’alloggio di Leon Kowalski, il replicante individuato grazie al test Voight-Kampff all’inizio del film. Il breve frammento, della durata inferiore ai tre minuti, è tra i più interessanti del film – soprattutto per chi si occupa di tecnologie avanzate di rappresentazione – sebbene non sia presente nel libro di Philip Dick, intitolato Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, da cui è tratta la sceneggiatura del film, né sia stato analizzato in dettaglio dalla critica se non limitatamente a poche pagine di testo. Affrontare tale argomento consente, quindi, di dilatare la discussione ad altri temi che riguardano almeno altri tre aspetti fondamentali della contemporaneità, oltre alle considerazioni relative all’avveniristico oggetto in sé: il ruolo dell’immagine a contenuto tridimensionale; il rapporto tra computer e androidi, vale a dire i vari livelli in cui l’intelligenza artificiale può manifestarsi; il sottile equilibrio tra realtà e finzione, di cui tale sequenza filmica è un evidente concentrato, sia sul piano della forma che del contenuto.

Esper. Blade Runner tra nuove tecnologie e intelligenze artificiali

alberto sdegno
Primo
Writing – Review & Editing
2023-01-01

Abstract

“Esalta 22, 41, 76”: così comincia la sequenza di Blade Runner in cui il cacciatore di androidi Rick Deckard chiede a Esper – il suo potentissimo strumento elettronico a controllo vocale – di operare sull’immagine fotografica trovata nell’alloggio di Leon Kowalski, il replicante individuato grazie al test Voight-Kampff all’inizio del film. Il breve frammento, della durata inferiore ai tre minuti, è tra i più interessanti del film – soprattutto per chi si occupa di tecnologie avanzate di rappresentazione – sebbene non sia presente nel libro di Philip Dick, intitolato Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, da cui è tratta la sceneggiatura del film, né sia stato analizzato in dettaglio dalla critica se non limitatamente a poche pagine di testo. Affrontare tale argomento consente, quindi, di dilatare la discussione ad altri temi che riguardano almeno altri tre aspetti fondamentali della contemporaneità, oltre alle considerazioni relative all’avveniristico oggetto in sé: il ruolo dell’immagine a contenuto tridimensionale; il rapporto tra computer e androidi, vale a dire i vari livelli in cui l’intelligenza artificiale può manifestarsi; il sottile equilibrio tra realtà e finzione, di cui tale sequenza filmica è un evidente concentrato, sia sul piano della forma che del contenuto.
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