Il dibattito internazionale sul ruolo degli operatori di supporto, sulle relative competenze e ambito di pratica professionale è attivo da molti anni. Aggiornare periodicamente lo stato dell’arte sui diversi modelli di formazione delle figure di supporto, sulle competenze e responsabilità attese a livello internazionale aiuta a tenere monitorata l’evoluzione di queste figure e a informare le scelte italiane. Obiettivo. Tracciare le classificazioni e denominazioni degli operatori di supporto a livello internazionale, descrivendo (a) dove sono formate queste figure, con quali percorsi, e per quali competenze, e (b) dove possono lavorare e con quale livello di autonomia/interdipendenza rispetto alle altre professioni sanitarie. Metodo. È stata condotta una revisione narrativa della letteratura prendendo in esame i documenti prodotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unione Europea, dal Regno Unito, dal Canada e dagli Stati Uniti. Risultati. Sono stati selezionati 14 documenti. Nei sistemi classificatori sono previste numerose figure di supporto, di cui sono state individuate 32 differenti denominazioni, formate nella scuola secondaria superiore o nei college e con un range di competenze che va da quelle semplici di natura alberghiera ad altre tecniche fino a quelle educative. Queste figure sono supervisionate non solo da infermieri e in alcuni Paesi hanno l’obbligo della registrazione in albi per esercitare. Discussione. Dai risultati emerge un’importante eterogeneità nelle figure di supporto a livello internazionale.

Gli operatori di supporto a livello internazionale: una revisione narrativa [Care assistants at the international level: a narrative review]

Alessandro Galazzi;Alvisa Palese
2024-01-01

Abstract

Il dibattito internazionale sul ruolo degli operatori di supporto, sulle relative competenze e ambito di pratica professionale è attivo da molti anni. Aggiornare periodicamente lo stato dell’arte sui diversi modelli di formazione delle figure di supporto, sulle competenze e responsabilità attese a livello internazionale aiuta a tenere monitorata l’evoluzione di queste figure e a informare le scelte italiane. Obiettivo. Tracciare le classificazioni e denominazioni degli operatori di supporto a livello internazionale, descrivendo (a) dove sono formate queste figure, con quali percorsi, e per quali competenze, e (b) dove possono lavorare e con quale livello di autonomia/interdipendenza rispetto alle altre professioni sanitarie. Metodo. È stata condotta una revisione narrativa della letteratura prendendo in esame i documenti prodotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unione Europea, dal Regno Unito, dal Canada e dagli Stati Uniti. Risultati. Sono stati selezionati 14 documenti. Nei sistemi classificatori sono previste numerose figure di supporto, di cui sono state individuate 32 differenti denominazioni, formate nella scuola secondaria superiore o nei college e con un range di competenze che va da quelle semplici di natura alberghiera ad altre tecniche fino a quelle educative. Queste figure sono supervisionate non solo da infermieri e in alcuni Paesi hanno l’obbligo della registrazione in albi per esercitare. Discussione. Dai risultati emerge un’importante eterogeneità nelle figure di supporto a livello internazionale.
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