La Strategia “Dal produttore al consumatore” riveste un ruolo chiave ai fini della transizione ecologica nel settore agroalimentare, fungendo da guida per la realizzazione di interventi normativi volti a garantire la creazione di un sistema di approvvigionamento che funzioni tanto per il Pianeta, quanto per le persone. Sebbene la Strategia adotti un approccio di filiera, prendendo in esame tutte le fasi della catena agroalimentare, è ai produttori primari che viene richiesto l’impegno maggiore per garantire la sostenibilità della produzione e la sicurezza dell’approvvigionamento. Tale aspetto non può che avere delle ripercussioni in termini di ripartizione dei costi necessari al raggiungimento dei risultati prefissati, ponendo seri problemi in termini di sostenibilità dell’intero sistema. Occorre chiedersi, pertanto, se, anche a fronte delle novità introdotte dalla Pac 2023-2027 e della disciplina in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti fra imprese nella filiera agricola e alimentare, di cui alla direttiva 2019/633/Ue, il legislatore europeo stia predisponendo degli strumenti efficaci per garantire un’adeguata remunerazione all’impegno dei produttori agricoli, tenendo conto della dimensione non solo ambientale, ma anche economica e sociale dello sviluppo sostenibile.

La Strategia “Dal produttore al consumatore” e la questione della sostenibilità economica del Green Deal per i produttori primari

Giulia De Luca
2022-01-01

Abstract

La Strategia “Dal produttore al consumatore” riveste un ruolo chiave ai fini della transizione ecologica nel settore agroalimentare, fungendo da guida per la realizzazione di interventi normativi volti a garantire la creazione di un sistema di approvvigionamento che funzioni tanto per il Pianeta, quanto per le persone. Sebbene la Strategia adotti un approccio di filiera, prendendo in esame tutte le fasi della catena agroalimentare, è ai produttori primari che viene richiesto l’impegno maggiore per garantire la sostenibilità della produzione e la sicurezza dell’approvvigionamento. Tale aspetto non può che avere delle ripercussioni in termini di ripartizione dei costi necessari al raggiungimento dei risultati prefissati, ponendo seri problemi in termini di sostenibilità dell’intero sistema. Occorre chiedersi, pertanto, se, anche a fronte delle novità introdotte dalla Pac 2023-2027 e della disciplina in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti fra imprese nella filiera agricola e alimentare, di cui alla direttiva 2019/633/Ue, il legislatore europeo stia predisponendo degli strumenti efficaci per garantire un’adeguata remunerazione all’impegno dei produttori agricoli, tenendo conto della dimensione non solo ambientale, ma anche economica e sociale dello sviluppo sostenibile.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1275286
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