ABSTRACT: Il Devisement dou monde occupa una posizione particolare all’interno dell’ampio gruppo di opere francesi composte in Italia nei secoli XIII-XIV. Il suo forte ibridismo linguistico è infatti il riflesso della collaborazione tra Marco Polo e Rustichello da Pisa nella stesura dell’opera. L’articolo esamina un aspetto della scripta del resoconto che, a causa dell’intrinseca complessità, non è stato studiato nel passato in modo approfondito: il lessico della versione cosiddetta “franco-italiana”, che si conserva soltanto nel ms. BnF fr. 1116 (F) e in un frammento recentemente emerso (F1). Dopo aver esaminato le principali questioni concernenti la redazione e la trasmissione del testo, la ricerca si concentra su alcune espressioni specifiche di F e di F1 che sono apparse problematiche o dubbie agli editori dal punto di vista fonomorfologico e semantico. I termini analizzati sono giambelot ‘cammellotto’, papir/papier ‘carta’, morturié ‘assassino’. Una forma non attestata nei vocabolari, merule, è probabilmente una lezione erronea, dovuta all’incomprensione del termine indicante la moneta da mezzo denaro. Lo studio fornisce un contributo all’interpretazione di tali forme e, al contempo, evidenzia come l’etichetta di franco-italiano sia inadeguata a esprimere la natura composita e stratificata della lingua del Devisement dou monde. Il francese di F e F1 si caratterizza per la presenza non solo di generici italianismi, ma anche di forme regionali, riconducibili ora all’apporto di Marco, ora a quello di Rustichello. L’esame dei fenomeni di interferenza può fornire dati utili per ricostruire con maggiore precisione il processo di stesura del testo e la modalità di interazione tra i due coautori. / The Devisement dou monde occupies a unique position within the extensive corpus of French works composed in Italy during the 13th and 14th centuries. Its distinctive linguistic hybridism is a direct consequence of the collaboration between Marco Polo and Rustichello da Pisa in the writing of the work. The article examines an aspect of the scripta of the account that, due to its intrinsic complexity, has not been studied in depth in the past: the lexicon of the so-called ‘Franco-Italian’ version, which is preserved only in the MS. BnF fr. 1116 (F) and in a recently discovered fragment (F1). After examining the main issues concerning the drafting and transmission of the text, the research focuses on some specific expressions in F and F1 that appeared problematic or doubtful to the editors from a morpho-phonological and semantic point of view. The terms analysed are giambelot ‘camlet’, papir/papier ‘paper’, morturié ‘murderer’. A form not attested in historical dictionaries, merule, is probably an erroneous reading, due to a misunderstanding of the term designating the half-denier coin. The study contributes to the interpretation of those forms and, at the same time, highlights how the label of Franco-Italian is inadequate to express the composite and layered nature of the language of the Devisement dou monde. The French of F and F1 is characterised by the presence of both generic Italianisms and regional forms, the latter of which can be traced back to either Marco or Rustichello. The examination of interference phenomena may provide useful data to reconstruct more precisely the process of writing the text and the mode of interaction between the two co-authors.
Esplorazioni lessicali nel 'Devisement dou monde'
Alvise Andreose
2024-01-01
Abstract
ABSTRACT: Il Devisement dou monde occupa una posizione particolare all’interno dell’ampio gruppo di opere francesi composte in Italia nei secoli XIII-XIV. Il suo forte ibridismo linguistico è infatti il riflesso della collaborazione tra Marco Polo e Rustichello da Pisa nella stesura dell’opera. L’articolo esamina un aspetto della scripta del resoconto che, a causa dell’intrinseca complessità, non è stato studiato nel passato in modo approfondito: il lessico della versione cosiddetta “franco-italiana”, che si conserva soltanto nel ms. BnF fr. 1116 (F) e in un frammento recentemente emerso (F1). Dopo aver esaminato le principali questioni concernenti la redazione e la trasmissione del testo, la ricerca si concentra su alcune espressioni specifiche di F e di F1 che sono apparse problematiche o dubbie agli editori dal punto di vista fonomorfologico e semantico. I termini analizzati sono giambelot ‘cammellotto’, papir/papier ‘carta’, morturié ‘assassino’. Una forma non attestata nei vocabolari, merule, è probabilmente una lezione erronea, dovuta all’incomprensione del termine indicante la moneta da mezzo denaro. Lo studio fornisce un contributo all’interpretazione di tali forme e, al contempo, evidenzia come l’etichetta di franco-italiano sia inadeguata a esprimere la natura composita e stratificata della lingua del Devisement dou monde. Il francese di F e F1 si caratterizza per la presenza non solo di generici italianismi, ma anche di forme regionali, riconducibili ora all’apporto di Marco, ora a quello di Rustichello. L’esame dei fenomeni di interferenza può fornire dati utili per ricostruire con maggiore precisione il processo di stesura del testo e la modalità di interazione tra i due coautori. / The Devisement dou monde occupies a unique position within the extensive corpus of French works composed in Italy during the 13th and 14th centuries. Its distinctive linguistic hybridism is a direct consequence of the collaboration between Marco Polo and Rustichello da Pisa in the writing of the work. The article examines an aspect of the scripta of the account that, due to its intrinsic complexity, has not been studied in depth in the past: the lexicon of the so-called ‘Franco-Italian’ version, which is preserved only in the MS. BnF fr. 1116 (F) and in a recently discovered fragment (F1). After examining the main issues concerning the drafting and transmission of the text, the research focuses on some specific expressions in F and F1 that appeared problematic or doubtful to the editors from a morpho-phonological and semantic point of view. The terms analysed are giambelot ‘camlet’, papir/papier ‘paper’, morturié ‘murderer’. A form not attested in historical dictionaries, merule, is probably an erroneous reading, due to a misunderstanding of the term designating the half-denier coin. The study contributes to the interpretation of those forms and, at the same time, highlights how the label of Franco-Italian is inadequate to express the composite and layered nature of the language of the Devisement dou monde. The French of F and F1 is characterised by the presence of both generic Italianisms and regional forms, the latter of which can be traced back to either Marco or Rustichello. The examination of interference phenomena may provide useful data to reconstruct more precisely the process of writing the text and the mode of interaction between the two co-authors.File | Dimensione | Formato | |
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