L’uso della realtà aumentata (AR) offre opportunità innovative per supportare l’apprendimento situato e l’autonomia personale nei bambini e adulti con bisogni speciali. Questo contributo ne esplora i vantaggi nell’ambito dell’educazione inclusiva, focalizzandosi sull’approccio naturalistico (ecologico) quale vettore di valorizzazione. Tecnologia principe per l’interazione individuo-ambiente, adatta ad un apprendimento contestualizzato e coinvolgente, la realtà aumentata offre un’esperienza fluida e coerente con lo spazio in cui il bambino mette a frutto le abilità e competenze acquisite, in modo diretto e significativo. Vengono presentati brevi riferimenti del suo utilizzo ormai diffuso nella ricerca, in particolare nei progetti mirati a contrastare le difficoltà del disturbo dello spettro autistico, con accenni ai risultati delle revisioni sistematiche. Il cuore del contributo è rappresentato dall’analisi di due applicazioni per mobile, I Speed vm e I Rain, progettate all’interno del progetto di ricerca “Autismo, video modeling e realtà aumentata” promosso e coordinato dall’Università di Urbino (DISU), con il sostegno dalla Fondazione Italiana per l’Autismo (FIA), per supportare le autonomie dei bambini con bisogni speciali, durante le attività quotidiane nei diversi contesti. Attraverso un esame approfondito delle loro caratteristiche e differenze, vengono messi in luce i vantaggi e limiti di ciascuna applicazione, evidenziando come un uso complementare delle stesse sia la via più semplice per potenziare gli interventi e compensare i limiti dell’una con i punti di forza dell’altra e viceversa. In conclusione, si sottolinea l’importanza di un approccio olistico e integrato dell’uso della realtà aumentata per offrire esperienze di apprendimento personalizzate, coinvolgenti e situate. Auspicabile un maggior interesse anche agli sviluppi futuri di queste tecnologie, per progettare percorsi educativi e formativi sempre più efficaci e inclusivi. Questo non solo a beneficio della qualità educativa, ma anche per garantire uno sviluppo concreto delle pratiche innovative, che superi il livello degli enunciati per mostrare i muscoli, quando ci sono.

Bisogni Educativi Speciali: due App per l’intervento nel contesto

Stefano Pascoletti
2024-01-01

Abstract

L’uso della realtà aumentata (AR) offre opportunità innovative per supportare l’apprendimento situato e l’autonomia personale nei bambini e adulti con bisogni speciali. Questo contributo ne esplora i vantaggi nell’ambito dell’educazione inclusiva, focalizzandosi sull’approccio naturalistico (ecologico) quale vettore di valorizzazione. Tecnologia principe per l’interazione individuo-ambiente, adatta ad un apprendimento contestualizzato e coinvolgente, la realtà aumentata offre un’esperienza fluida e coerente con lo spazio in cui il bambino mette a frutto le abilità e competenze acquisite, in modo diretto e significativo. Vengono presentati brevi riferimenti del suo utilizzo ormai diffuso nella ricerca, in particolare nei progetti mirati a contrastare le difficoltà del disturbo dello spettro autistico, con accenni ai risultati delle revisioni sistematiche. Il cuore del contributo è rappresentato dall’analisi di due applicazioni per mobile, I Speed vm e I Rain, progettate all’interno del progetto di ricerca “Autismo, video modeling e realtà aumentata” promosso e coordinato dall’Università di Urbino (DISU), con il sostegno dalla Fondazione Italiana per l’Autismo (FIA), per supportare le autonomie dei bambini con bisogni speciali, durante le attività quotidiane nei diversi contesti. Attraverso un esame approfondito delle loro caratteristiche e differenze, vengono messi in luce i vantaggi e limiti di ciascuna applicazione, evidenziando come un uso complementare delle stesse sia la via più semplice per potenziare gli interventi e compensare i limiti dell’una con i punti di forza dell’altra e viceversa. In conclusione, si sottolinea l’importanza di un approccio olistico e integrato dell’uso della realtà aumentata per offrire esperienze di apprendimento personalizzate, coinvolgenti e situate. Auspicabile un maggior interesse anche agli sviluppi futuri di queste tecnologie, per progettare percorsi educativi e formativi sempre più efficaci e inclusivi. Questo non solo a beneficio della qualità educativa, ma anche per garantire uno sviluppo concreto delle pratiche innovative, che superi il livello degli enunciati per mostrare i muscoli, quando ci sono.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1287084
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