Final Fantasy VII è un famoso videogioco di ruolo giapponese pubblicato da Square nel 1997. Sebbene sia inserito in una lunga e fortunata serie, Final Fantasy VII detiene diversi primati. È il primo capitolo della serie associato alla console playstation e concepito in grafica 3D. Detiene inoltre il record di vendite all’interno della saga: è stato per questo definito “il gioco che vendette la playstation”. Il successo strepitoso di Final Fantasy VII si deve a una combinazione perfetta tra risorse tecnico-grafiche, scrittura e cura dei dettagli. Una notevole giocabilità contribuisce inoltre a potenziare l’efficacia della costruzione del mondo finzionale in cui si svolge l’azione – e l’avventura del fruitore. Nonostante la libertà di movimento concessa al giocatore – tipica dei videogame di ruolo – la storia si svolge in modo prevalentemente univoco-lineare: questa caratteristica rende il gioco simile a prodotti di genere meno “interattivi”, come il fumetto o il cinema sci-fi, potenziandone però significativamente l’effetto mimetico. La linearità non ostacola però la costruzione di un intreccio estremamente complesso, in cui l’uso della focalizzazione, spesso legato a flashback e a plot paralleli, produce un potente effetto di suspense associato a un continuo scavo psicologico dei personaggi. I temi vanno inquadrati anche nel panorama della letteratura di genere giapponese: una fascinazione oscura per la tecnica, che è insieme idealizzata ed esorcizzata; il ruolo della tradizioni antiche, che sopravvivono attraverso contaminazioni e insorgenze carsiche nei nuovi mondi distopici; una società allo stesso tempo rigida e piena di contraddizioni, rappresentata nel gioco attraverso una grande varietà di posizioni e di intenzioni. Oltre a prendere in considerazione il versante tematico, l’articolo cerca di evidenziare il rapporto tra dispositivi narrativi classici e i protocolli legati all’interfaccia di gioco, insieme alle altre peculiarità legate al prodotto videogame.

Una combinazione tra risorse grafiche, scrittura, meccanica di gioco

L. Cardilli
2014-01-01

Abstract

Final Fantasy VII è un famoso videogioco di ruolo giapponese pubblicato da Square nel 1997. Sebbene sia inserito in una lunga e fortunata serie, Final Fantasy VII detiene diversi primati. È il primo capitolo della serie associato alla console playstation e concepito in grafica 3D. Detiene inoltre il record di vendite all’interno della saga: è stato per questo definito “il gioco che vendette la playstation”. Il successo strepitoso di Final Fantasy VII si deve a una combinazione perfetta tra risorse tecnico-grafiche, scrittura e cura dei dettagli. Una notevole giocabilità contribuisce inoltre a potenziare l’efficacia della costruzione del mondo finzionale in cui si svolge l’azione – e l’avventura del fruitore. Nonostante la libertà di movimento concessa al giocatore – tipica dei videogame di ruolo – la storia si svolge in modo prevalentemente univoco-lineare: questa caratteristica rende il gioco simile a prodotti di genere meno “interattivi”, come il fumetto o il cinema sci-fi, potenziandone però significativamente l’effetto mimetico. La linearità non ostacola però la costruzione di un intreccio estremamente complesso, in cui l’uso della focalizzazione, spesso legato a flashback e a plot paralleli, produce un potente effetto di suspense associato a un continuo scavo psicologico dei personaggi. I temi vanno inquadrati anche nel panorama della letteratura di genere giapponese: una fascinazione oscura per la tecnica, che è insieme idealizzata ed esorcizzata; il ruolo della tradizioni antiche, che sopravvivono attraverso contaminazioni e insorgenze carsiche nei nuovi mondi distopici; una società allo stesso tempo rigida e piena di contraddizioni, rappresentata nel gioco attraverso una grande varietà di posizioni e di intenzioni. Oltre a prendere in considerazione il versante tematico, l’articolo cerca di evidenziare il rapporto tra dispositivi narrativi classici e i protocolli legati all’interfaccia di gioco, insieme alle altre peculiarità legate al prodotto videogame.
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