La recente scoperta alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze dell’inedito Libro Capponi, una galleria ideale dell’architettura antica disegnata su ampi fogli membranacei attorno al secondo decennio del Cinquecento, amplia la conoscenza di una tipologia di libro di cui, fino ad oggi, era noto solo un altro esemplare, il Codice Barberiniano Latino 4424 dell’architetto fiorentino Giuliano da Sangallo, conservato alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Numerosi sono gli elementi di contatto tra i due manoscritti: il grande formato, il supporto in pergamena e parte del contenuto. Sono infatti ben sedici i monumenti rappresentati tra i fogli capponiani che dipendono dalla medesima fonte grafica dei disegni di Giuliano. Nel Libro Capponi compaiono tuttavia anche altri monumenti, assenti nel Barberiniano, e architetture moderne d’invenzione che è invece possibile accostare a un gruppo di disegni ispirati all’antico eseguiti da Antonio da Sangallo il Vecchio tra le pagine del Codice Geymüller, oggi al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi.

Antonio da Sangallo il Vecchio e il Libro Capponi

Anna Rebecca Sartore
2024-01-01

Abstract

La recente scoperta alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze dell’inedito Libro Capponi, una galleria ideale dell’architettura antica disegnata su ampi fogli membranacei attorno al secondo decennio del Cinquecento, amplia la conoscenza di una tipologia di libro di cui, fino ad oggi, era noto solo un altro esemplare, il Codice Barberiniano Latino 4424 dell’architetto fiorentino Giuliano da Sangallo, conservato alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Numerosi sono gli elementi di contatto tra i due manoscritti: il grande formato, il supporto in pergamena e parte del contenuto. Sono infatti ben sedici i monumenti rappresentati tra i fogli capponiani che dipendono dalla medesima fonte grafica dei disegni di Giuliano. Nel Libro Capponi compaiono tuttavia anche altri monumenti, assenti nel Barberiniano, e architetture moderne d’invenzione che è invece possibile accostare a un gruppo di disegni ispirati all’antico eseguiti da Antonio da Sangallo il Vecchio tra le pagine del Codice Geymüller, oggi al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi.
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