Questo articolo appartiene a un progetto di redattologia che analizza testi di divulgazione scientifica, pubblicati da un’istituzione medico-sanitaria e rivolti al grande pubblico. L’obiettivo ultimo del progetto è di identificare quali formulazioni sono più efficaci in italiano e in francese presso un pubblico con diversi livelli di letteratismo e conoscenze scientifiche, e di proporre eventuali riformulazioni a livello lessicale, sintattico e testuale, la cui efficacia viene misurata tramite il feedback di lettori reali. Il contributo qui presentato si focalizza su un testo di educazione sanitaria dell’Istituto Superiore di Sanità e indaga l’espressione linguistica della causalità, di grande rilevanza nei testi di contenuto scientifico. In primo luogo, il connettore di causalità finale affinché/afin que viene confrontato con altre espressioni causali, come la forma prototipica perché/parce que e il connettore di causalità ipotetica se/si. Inoltre, si esamina la possibilità di ridurre la complessità ricorsiva eliminando la subordinazione. Su questo punto, tuttavia, si mostra come la riduzione della complessità ricorsiva porti a una complessità di condensazione, la cui comprensibilità resta da verificare. Le diverse formulazioni sono state testate presso un gruppo di 209 studenti universitari italiani tramite un questionario di comprensione del testo. Secondo i risultati, ciò che determina l’efficacia di un connettore (ad esempio, affinché invece di perché) non è tanto il suo significato, quanto il suo ruolo nel discorso complessivo, tenuto conto del macro-atto comunicativo e della progressione tematica. Pertanto, occorre mantenere un approccio non solo strettamente sintattico-lessicale, bensì anche pragmatico: in particolare, suggeriamo che una riformulazione debba optare per una sola tipologia testuale, evitando di sovrapporne due o più.
COMUNICARE LA CAUSALITÀ NELLA DIVULGAZIONE ISTITUZIONALE
Gerolimich Sonia
;Vecchiato Sara
2024-01-01
Abstract
Questo articolo appartiene a un progetto di redattologia che analizza testi di divulgazione scientifica, pubblicati da un’istituzione medico-sanitaria e rivolti al grande pubblico. L’obiettivo ultimo del progetto è di identificare quali formulazioni sono più efficaci in italiano e in francese presso un pubblico con diversi livelli di letteratismo e conoscenze scientifiche, e di proporre eventuali riformulazioni a livello lessicale, sintattico e testuale, la cui efficacia viene misurata tramite il feedback di lettori reali. Il contributo qui presentato si focalizza su un testo di educazione sanitaria dell’Istituto Superiore di Sanità e indaga l’espressione linguistica della causalità, di grande rilevanza nei testi di contenuto scientifico. In primo luogo, il connettore di causalità finale affinché/afin que viene confrontato con altre espressioni causali, come la forma prototipica perché/parce que e il connettore di causalità ipotetica se/si. Inoltre, si esamina la possibilità di ridurre la complessità ricorsiva eliminando la subordinazione. Su questo punto, tuttavia, si mostra come la riduzione della complessità ricorsiva porti a una complessità di condensazione, la cui comprensibilità resta da verificare. Le diverse formulazioni sono state testate presso un gruppo di 209 studenti universitari italiani tramite un questionario di comprensione del testo. Secondo i risultati, ciò che determina l’efficacia di un connettore (ad esempio, affinché invece di perché) non è tanto il suo significato, quanto il suo ruolo nel discorso complessivo, tenuto conto del macro-atto comunicativo e della progressione tematica. Pertanto, occorre mantenere un approccio non solo strettamente sintattico-lessicale, bensì anche pragmatico: in particolare, suggeriamo che una riformulazione debba optare per una sola tipologia testuale, evitando di sovrapporne due o più.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.