Lo scrutinio sulle questioni di legittimità sollevate in relazione alla legge n. 86/2024 da alcune Regioni ha offerto alla Corte costituzionale l’opportunità di illustrare, nella “premessa” del Considerato in diritto della sentenza in commento, la propria dottrina dello Stato regionale. La decisione fornisce in parte qua un apporto significativo di sistematizzazione e consolidamento di alcuni elementi della teoria dello Stato composto. L’apparato argomentativo mette in evidenza il significato di alcuni principi cardine dell’ordinamento, confermando che il modello italiano di regionalismo partecipa di alcune tendenze riscontrabili nel panorama degli ordinamenti composti nello spazio giuridico europeo. Nella delineazione della sua dottrina dello Stato composto –e, nella fattispecie, del regionalismo cooperativo–, la sentenza in commento si rivolge innanzitutto (e soprattutto) al decisore politico e alle amministrazioni centrali, da cui dipende grande parte dell’implementazione del quadro descritto: gli strumenti e le modalità della cooperazione; la definizione dei LEP e dei relativi costi e fabbisogni standard; l’ulteriore impulso all’attuazione del federalismo fiscale.

Uguaglianza nel godimento dei diritti e buon governo delle risorse pubbliche: LEP, costi e fabbisogni standard, federalismo fiscale, nella cornice dello Stato regionale cooperativo (note a margine della sentenza n. 192/2024 della Corte costituzionale)

Elena D'Orlando
2025-01-01

Abstract

Lo scrutinio sulle questioni di legittimità sollevate in relazione alla legge n. 86/2024 da alcune Regioni ha offerto alla Corte costituzionale l’opportunità di illustrare, nella “premessa” del Considerato in diritto della sentenza in commento, la propria dottrina dello Stato regionale. La decisione fornisce in parte qua un apporto significativo di sistematizzazione e consolidamento di alcuni elementi della teoria dello Stato composto. L’apparato argomentativo mette in evidenza il significato di alcuni principi cardine dell’ordinamento, confermando che il modello italiano di regionalismo partecipa di alcune tendenze riscontrabili nel panorama degli ordinamenti composti nello spazio giuridico europeo. Nella delineazione della sua dottrina dello Stato composto –e, nella fattispecie, del regionalismo cooperativo–, la sentenza in commento si rivolge innanzitutto (e soprattutto) al decisore politico e alle amministrazioni centrali, da cui dipende grande parte dell’implementazione del quadro descritto: gli strumenti e le modalità della cooperazione; la definizione dei LEP e dei relativi costi e fabbisogni standard; l’ulteriore impulso all’attuazione del federalismo fiscale.
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