A partire dall’Ottocento, la prassi della traduzione è stata un canale formidabile per arricchire la lingua e la letteratura friulana di nuove espressioni. Se a cavallo fra i due secoli gli scrittori soprattutto goriziani si impegnarono ad allargare il ventaglio degli autori, nel tentativo di trasporre fedelmente il testo poetico di partenza, più avanti, con Pasolini e l’Academiuta di lenga furlana, si mirò invece alla libera ri-creazione poetica, mediante la ricerca dei valori musicali e simbolici di una varietà marginale e non scritta. Pasolini sceglie di prendere le distanze dalle precedenti esperienze di traduzione, ritenute degradanti, e di lavorare su un piano di equivalenza tra lingue, innestando il friulano in una tradizione letteraria di respiro europeo. Le sue traduzioni, che insistono su un delicato sforzo di sostituzioni foniche e melodiche, interessano una decina di lingue e numerosi autori; tra questi spicca Stefan George, il quale probabilmente ha suscitato l’attenzione del giovane Pasolini anche per aver condotto esperimenti poetici in una lingua letteraria di propria invenzione.

Pasolini traduttore di Stefan George

Gabriele Zanello
In corso di stampa

Abstract

A partire dall’Ottocento, la prassi della traduzione è stata un canale formidabile per arricchire la lingua e la letteratura friulana di nuove espressioni. Se a cavallo fra i due secoli gli scrittori soprattutto goriziani si impegnarono ad allargare il ventaglio degli autori, nel tentativo di trasporre fedelmente il testo poetico di partenza, più avanti, con Pasolini e l’Academiuta di lenga furlana, si mirò invece alla libera ri-creazione poetica, mediante la ricerca dei valori musicali e simbolici di una varietà marginale e non scritta. Pasolini sceglie di prendere le distanze dalle precedenti esperienze di traduzione, ritenute degradanti, e di lavorare su un piano di equivalenza tra lingue, innestando il friulano in una tradizione letteraria di respiro europeo. Le sue traduzioni, che insistono su un delicato sforzo di sostituzioni foniche e melodiche, interessano una decina di lingue e numerosi autori; tra questi spicca Stefan George, il quale probabilmente ha suscitato l’attenzione del giovane Pasolini anche per aver condotto esperimenti poetici in una lingua letteraria di propria invenzione.
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