Il distacco della prassi teatrale dalla cornice istituzionale costituita da corti, salotti e accademie, così come la sua apertura a un pubblico diversificato, fanno sì che nel corso del Settecento la figura dello spettatore acquisti centralità nel campo sociale e culturale e diventa un interlocutore ineludibile da influenzare e manipolare nelle lotta per la conquista dello spazio centrale del parnaso teatrale. Prendendo in considerazione la commedia di Carlo Goldoni Il genio buono e il genio cattivo (1767), questo saggio esplora come il teatro veneziano del secondo Settecento si modella rispetto all’emergere di questo nuovo pubblico e quali innovazioni drammaturgiche esso sviluppa per costruire un diverso rapporto tra lo spettatore e la scena. Inoltre, l’articolo cerca di stabilire se le tecniche sceniche e gli espedienti sviluppati dai commediografi italiani per rispondere all’orizzonte d’attesa del pubblico siano entrati pienamente nel flusso delle pratiche e teorie teatrali che circolavano in Europa, scavalcando i confini delle culture nazionali.

Il pubblico teatrale nel Genio buono e il genio cattivo di Carlo Goldoni

Korneeva, Tatiana
2015-01-01

Abstract

Il distacco della prassi teatrale dalla cornice istituzionale costituita da corti, salotti e accademie, così come la sua apertura a un pubblico diversificato, fanno sì che nel corso del Settecento la figura dello spettatore acquisti centralità nel campo sociale e culturale e diventa un interlocutore ineludibile da influenzare e manipolare nelle lotta per la conquista dello spazio centrale del parnaso teatrale. Prendendo in considerazione la commedia di Carlo Goldoni Il genio buono e il genio cattivo (1767), questo saggio esplora come il teatro veneziano del secondo Settecento si modella rispetto all’emergere di questo nuovo pubblico e quali innovazioni drammaturgiche esso sviluppa per costruire un diverso rapporto tra lo spettatore e la scena. Inoltre, l’articolo cerca di stabilire se le tecniche sceniche e gli espedienti sviluppati dai commediografi italiani per rispondere all’orizzonte d’attesa del pubblico siano entrati pienamente nel flusso delle pratiche e teorie teatrali che circolavano in Europa, scavalcando i confini delle culture nazionali.
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