Il saggio esamina le principali implicazioni teoriche ed empiriche di un approccio sincronico allo studio delle lingue del passato, con particolare attenzione al contributo offerto dalla Grammatica dell’italiano antico (GIA) di G. Salvi e L. Renzi alla conoscenza del fiorentino delle origini. Nel corso dell’analisi vengono considerate le critiche piú rilevanti mosse da una parte della comunità scientifica ai presupposti teorici dell’opera. Successivamente, si approfondisce l’esame di un’altra grammatica // The paper explores the main theoretical and empirical implications of a synchronic approach to the study of historical languages, with particular focus on the contribution of the Grammatica dell’italiano antico (GIA), ed. by G. Salvi and L. Renzi, to the understanding of Old Italian. The analysis addresses the most significant criticisms put forward by some scholars regarding the theoretical premises of the work. Subsequently, the discussion examines another synchronic grammar dedicated to an Old Italian variety, the Grammatica del Veneto delle Origini (GraVO), by Jacopo Garzonio, highlighting how the analytical model developed by Salvi and Renzi can be effectively extended and adapted to other medieval vernaculars. Finally, the essay reflects on the theoretical framework of the Sintassi dell’italiano antico (SIA), ed. by M. Dardano, to assess whether it can be regarded as a fully-fledged synchronic grammar. sincronica dedicata a una varietà italiana antica, la Grammatica del Veneto delle Origini (GraVO), diretta da Jacopo Garzonio, evidenziando come il modello di analisi elaborato da Salvi e Renzi possa essere proficuamente esteso e adattato ad altri volgari medievali. Infine, si riflette sull’impostazione teorica della Sintassi dell’italiano antico (SIA) a cura di M. Dardano, per valutare se essa possa essere considerata a pieno titolo una grammatica sincronica

Grammatiche sincroniche dei volgari italiani medievali: modelli, metodi, esperienze a confronto

Alvise Andreose
2025-01-01

Abstract

Il saggio esamina le principali implicazioni teoriche ed empiriche di un approccio sincronico allo studio delle lingue del passato, con particolare attenzione al contributo offerto dalla Grammatica dell’italiano antico (GIA) di G. Salvi e L. Renzi alla conoscenza del fiorentino delle origini. Nel corso dell’analisi vengono considerate le critiche piú rilevanti mosse da una parte della comunità scientifica ai presupposti teorici dell’opera. Successivamente, si approfondisce l’esame di un’altra grammatica // The paper explores the main theoretical and empirical implications of a synchronic approach to the study of historical languages, with particular focus on the contribution of the Grammatica dell’italiano antico (GIA), ed. by G. Salvi and L. Renzi, to the understanding of Old Italian. The analysis addresses the most significant criticisms put forward by some scholars regarding the theoretical premises of the work. Subsequently, the discussion examines another synchronic grammar dedicated to an Old Italian variety, the Grammatica del Veneto delle Origini (GraVO), by Jacopo Garzonio, highlighting how the analytical model developed by Salvi and Renzi can be effectively extended and adapted to other medieval vernaculars. Finally, the essay reflects on the theoretical framework of the Sintassi dell’italiano antico (SIA), ed. by M. Dardano, to assess whether it can be regarded as a fully-fledged synchronic grammar. sincronica dedicata a una varietà italiana antica, la Grammatica del Veneto delle Origini (GraVO), diretta da Jacopo Garzonio, evidenziando come il modello di analisi elaborato da Salvi e Renzi possa essere proficuamente esteso e adattato ad altri volgari medievali. Infine, si riflette sull’impostazione teorica della Sintassi dell’italiano antico (SIA) a cura di M. Dardano, per valutare se essa possa essere considerata a pieno titolo una grammatica sincronica
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