Il contributo muove dall’affermazione dell’originarietà del dialogo madre-creatura, provata dagli studi sperimentali sul riconoscimento della voce e della lingua materna da parte del neonato ed esamina la complessa relazione della lingua che il bambino acquisisce nell’interazione corporea e vocale con la madre, con il suo sviluppo espressivo-verbale. Il dialogo che si crea nella simbiosi tra madre e figlia/o nel concepimento e si rigenera con l’attaccamento si configura quale esperienza originaria dell’altro e del mondo. La lingua materna che emerge in questa relazione diadica appare sintesi della visibilità dello scambio simbolico e dell’invisibilità delle radici affettive, sorgente di creatività, espressione di radici nel mondo e di apertura al nuovo. L’essenza antica e profonda del dialogo tra madre e figlia è esplorata nella prospettiva di una genealogia femminile volgendo l’attenzione alle madri emigrate e riflettendo sulla necessità per ogni figlia di riconoscere la madre come origine della vita e della parola capace di esprimere quelle radici. Ninne nanne, filastrocche, non-sense appaiono poesia che porta le voci del passato e dialogo con una realtà lontana nel tempo che la voce materna rinnova.

Poesia da lontano nel dialogo tra madre e figlia

BURELLI, Alessandra
2009-01-01

Abstract

Il contributo muove dall’affermazione dell’originarietà del dialogo madre-creatura, provata dagli studi sperimentali sul riconoscimento della voce e della lingua materna da parte del neonato ed esamina la complessa relazione della lingua che il bambino acquisisce nell’interazione corporea e vocale con la madre, con il suo sviluppo espressivo-verbale. Il dialogo che si crea nella simbiosi tra madre e figlia/o nel concepimento e si rigenera con l’attaccamento si configura quale esperienza originaria dell’altro e del mondo. La lingua materna che emerge in questa relazione diadica appare sintesi della visibilità dello scambio simbolico e dell’invisibilità delle radici affettive, sorgente di creatività, espressione di radici nel mondo e di apertura al nuovo. L’essenza antica e profonda del dialogo tra madre e figlia è esplorata nella prospettiva di una genealogia femminile volgendo l’attenzione alle madri emigrate e riflettendo sulla necessità per ogni figlia di riconoscere la madre come origine della vita e della parola capace di esprimere quelle radici. Ninne nanne, filastrocche, non-sense appaiono poesia che porta le voci del passato e dialogo con una realtà lontana nel tempo che la voce materna rinnova.
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