Dai liberi cittadini degli antichi municipi mediterranei alle compatte colettività medievali raccolte fra i monti: gli scrittori del Risorgimento croato stavano immaginando le lontane origini della moderna comunità nazionale croata attraverso dibattiti aperti e idee contrapposte sulle questioni che venivano discusse nell'ambiente europeo contemporaneo. La varietà dei loro punti di vista risulta molto maggiore di quella che ci si aspetterebbe in un'epoca che apertamente dichiarava la necessità di divulgare dei messaggi chiari e inequivocabili allo scopo di una più efficace integrazione nazionale. Il fatto che nell'opera di un solo scrittore, e addirittura nello stesso articolo, si possano trovare delle grosse contraddizioni (come per esempio in Demeter, che nello stesso scritto descriveva gli antichi illiri sia come cittadini pacifici, che come tribù guerriere), può scorraggiare colui che vorrebbe trovare, nei testi croati sulle origini della nazione, una chiara polemica fra l'illuminismo e il romanticismo. Simili contaminazioni segnarono però anche le maggiori letterature occidentali. Le attenti letture di Scott, Thierry e Manzoni, proposte da A. M. Banti, hannno dimostrato come la retorica della libertà »trovasse solido appoggio in una trama storica che grondava sangue e violenza, sacrificio ed eroismo, e che, in definitiva, affondava le sue radici nella 'terra dei padri' e nell'appartenenza ad una 'razza', considerati come i connotati originari delle comunità nazionali«. Più delle chiare distinzioni, va quindi segnalata la pluralità del dibattito risorgimentale croato sulla nazione, che si prolungherà anche in seguito, nonostante l'apparente prevalenza delle idee antimodernistiche, e la loro maggiore efficacia sulla sensibilità ottocentesca.

Figli illegittimi dell’Illiria. La questione delle origini nazionali nel Risorgimento croato

BADURINA, Natka
2007-01-01

Abstract

Dai liberi cittadini degli antichi municipi mediterranei alle compatte colettività medievali raccolte fra i monti: gli scrittori del Risorgimento croato stavano immaginando le lontane origini della moderna comunità nazionale croata attraverso dibattiti aperti e idee contrapposte sulle questioni che venivano discusse nell'ambiente europeo contemporaneo. La varietà dei loro punti di vista risulta molto maggiore di quella che ci si aspetterebbe in un'epoca che apertamente dichiarava la necessità di divulgare dei messaggi chiari e inequivocabili allo scopo di una più efficace integrazione nazionale. Il fatto che nell'opera di un solo scrittore, e addirittura nello stesso articolo, si possano trovare delle grosse contraddizioni (come per esempio in Demeter, che nello stesso scritto descriveva gli antichi illiri sia come cittadini pacifici, che come tribù guerriere), può scorraggiare colui che vorrebbe trovare, nei testi croati sulle origini della nazione, una chiara polemica fra l'illuminismo e il romanticismo. Simili contaminazioni segnarono però anche le maggiori letterature occidentali. Le attenti letture di Scott, Thierry e Manzoni, proposte da A. M. Banti, hannno dimostrato come la retorica della libertà »trovasse solido appoggio in una trama storica che grondava sangue e violenza, sacrificio ed eroismo, e che, in definitiva, affondava le sue radici nella 'terra dei padri' e nell'appartenenza ad una 'razza', considerati come i connotati originari delle comunità nazionali«. Più delle chiare distinzioni, va quindi segnalata la pluralità del dibattito risorgimentale croato sulla nazione, che si prolungherà anche in seguito, nonostante l'apparente prevalenza delle idee antimodernistiche, e la loro maggiore efficacia sulla sensibilità ottocentesca.
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