Il breve scritto costituisce il commento ad un'innovativa sentenza del Tribunale per i Minorenni di Milano, secondo il quale l’utilizzo di un linguaggio denigratorio nei confronti del figlio, a causa del suo orientamento sessuale, assume rilevanza in un contesto di violenza e di abbandono ai fini della decisione di allontanare il genitore dalla casa famigliare. L’aspetto innovativo della statuizione consiste nel fatto che viene affermata la possibilità di attuare l'ordine di allontanamento se non rispettato mediante il ricorso alla forza pubblica.

Colmato in via interpretativa il vuoto normativo sull’esecuzione coattiva, nota a Trib. Minorenni Milano, 25 marzo 2011

BILOTTA, Francesco
2011-01-01

Abstract

Il breve scritto costituisce il commento ad un'innovativa sentenza del Tribunale per i Minorenni di Milano, secondo il quale l’utilizzo di un linguaggio denigratorio nei confronti del figlio, a causa del suo orientamento sessuale, assume rilevanza in un contesto di violenza e di abbandono ai fini della decisione di allontanare il genitore dalla casa famigliare. L’aspetto innovativo della statuizione consiste nel fatto che viene affermata la possibilità di attuare l'ordine di allontanamento se non rispettato mediante il ricorso alla forza pubblica.
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