The lead isotopic composition of samples of iron slags recovered from two archaeological sites in Lokri Epizephyrii (Italy - Calabria) were analysed for the first time by ICP-MS. The 204Pb, 206Pb, 207Pb and 208Pb content of traces of lead present in the slags are reported. The analysis allows some preliminary conclusions on the different origins of iron slags and on the metallurgical processes that they had undergone to be made. The two archaeological sites are different by excavated extension, chronology and position in the ancient town: the first one, in loc. Dromo (in the middle of the ancient city), was a reduction area of iron minerals active in the 6th cent. B.C. and still little know; the slags from the second site (loc. Marasà) were produced by a foundry discovered in 2002 in close proximity to one of the main sanctuaries of Locri Epizephiri, probably dedicated to Aphrodite, where the local Superintendency and the University of Udine are carrying out archaeological excavations since 1998. The analysis indicate that, in the 5th-4th cent. B.C., the metalworking used ingot or bloom, probably obtained from ores retrieved from the Stilaro mines located near the city (perhaps in the country of ancient Kaulonia, another Greek colony contemporary to Lokri). Some historical facts suggest that these mines came under Lokri jurisdiction in the mid of VI cent. B. C. and were finally conquered by Lokri in the beginning of IV cent. B.C., when the Marasà foundry was in use. The parts of this essay about history and archeology were written by Marina Rubinich, scientific director of the excavation at Marasà in behalf of the University of Udine. La composizione isotopica dei campioni di scorie di materiale ferroso, rinvenute in due scavi archeologici effettuati a Locri Epizephiri (Calabria), è stata analizzata per la prima volta con ICP-MS: in particolare si riporta il contenuto in 204Pb, 206Pb, 207Pb e 208Pb delle tracce di piombo presenti nelle scorie. Le analisi hanno permesso di fare alcune considerazioni preliminari sulla diversa origine delle scorie in ferro e sui processi metallurgici che hanno portato alla loro produzione. I due siti archeologici scelti si differenziano per l’estensione dello scavo, per la cronologia e per la loro posizione all’interno dell’antica città: il primo, situato al centro della città antica (località Dromo) e noto soltanto in parte, è un’area di riduzione del minerale attiva nel VI secolo a.C.; le scorie provenienti dal secondo sito (località Marasà) sono state prodotte da un’officina metallurgica scoperta nel 2002 nelle strette vicinanze di uno dei principali santuari di Locri Epizephiri, probabilmente dedicato ad Afrodite, dove la locale Soprintendenza e l’Università di Udine conducono scavi archeologici dal 1998. Le analisi indicano che nel V-IV secolo a.C. gli artigiani utilizzavano lingotti o blume di ferro, probabilmente ottenuti da minerali estratti dalle miniere dello Stilaro situate nei pressi della città, forse nell’area dell’antica Caulonia, un’altra colonia greca contemporanea a Locri. Alcuni dati storici fanno pensare che le miniere di Caulonia passarono sotto la giurisdizione di Locri alla metà del VI sec. a.C. e furono conquistate definitivamente agli inizi del IV sec. a.C., durante il periodo d’uso dell’officina metallurgica. Le parti del saggio dedicate alla storia e all’archeologia sono state scritte da Marina Rubinich, direttore scientifico dello scavo a Marasà per conto dell’Università di Udine.

Isotopic lead ratio analyzed by ICP-MS in some metallic slags coming from Locri Epizephiri (Magna Graecia, South Italy)

RUBINICH, Marina
2009-01-01

Abstract

The lead isotopic composition of samples of iron slags recovered from two archaeological sites in Lokri Epizephyrii (Italy - Calabria) were analysed for the first time by ICP-MS. The 204Pb, 206Pb, 207Pb and 208Pb content of traces of lead present in the slags are reported. The analysis allows some preliminary conclusions on the different origins of iron slags and on the metallurgical processes that they had undergone to be made. The two archaeological sites are different by excavated extension, chronology and position in the ancient town: the first one, in loc. Dromo (in the middle of the ancient city), was a reduction area of iron minerals active in the 6th cent. B.C. and still little know; the slags from the second site (loc. Marasà) were produced by a foundry discovered in 2002 in close proximity to one of the main sanctuaries of Locri Epizephiri, probably dedicated to Aphrodite, where the local Superintendency and the University of Udine are carrying out archaeological excavations since 1998. The analysis indicate that, in the 5th-4th cent. B.C., the metalworking used ingot or bloom, probably obtained from ores retrieved from the Stilaro mines located near the city (perhaps in the country of ancient Kaulonia, another Greek colony contemporary to Lokri). Some historical facts suggest that these mines came under Lokri jurisdiction in the mid of VI cent. B. C. and were finally conquered by Lokri in the beginning of IV cent. B.C., when the Marasà foundry was in use. The parts of this essay about history and archeology were written by Marina Rubinich, scientific director of the excavation at Marasà in behalf of the University of Udine. La composizione isotopica dei campioni di scorie di materiale ferroso, rinvenute in due scavi archeologici effettuati a Locri Epizephiri (Calabria), è stata analizzata per la prima volta con ICP-MS: in particolare si riporta il contenuto in 204Pb, 206Pb, 207Pb e 208Pb delle tracce di piombo presenti nelle scorie. Le analisi hanno permesso di fare alcune considerazioni preliminari sulla diversa origine delle scorie in ferro e sui processi metallurgici che hanno portato alla loro produzione. I due siti archeologici scelti si differenziano per l’estensione dello scavo, per la cronologia e per la loro posizione all’interno dell’antica città: il primo, situato al centro della città antica (località Dromo) e noto soltanto in parte, è un’area di riduzione del minerale attiva nel VI secolo a.C.; le scorie provenienti dal secondo sito (località Marasà) sono state prodotte da un’officina metallurgica scoperta nel 2002 nelle strette vicinanze di uno dei principali santuari di Locri Epizephiri, probabilmente dedicato ad Afrodite, dove la locale Soprintendenza e l’Università di Udine conducono scavi archeologici dal 1998. Le analisi indicano che nel V-IV secolo a.C. gli artigiani utilizzavano lingotti o blume di ferro, probabilmente ottenuti da minerali estratti dalle miniere dello Stilaro situate nei pressi della città, forse nell’area dell’antica Caulonia, un’altra colonia greca contemporanea a Locri. Alcuni dati storici fanno pensare che le miniere di Caulonia passarono sotto la giurisdizione di Locri alla metà del VI sec. a.C. e furono conquistate definitivamente agli inizi del IV sec. a.C., durante il periodo d’uso dell’officina metallurgica. Le parti del saggio dedicate alla storia e all’archeologia sono state scritte da Marina Rubinich, direttore scientifico dello scavo a Marasà per conto dell’Università di Udine.
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