La Corte di cassazione, chiamata a decidere in relazione ad un’ipotesi accertativa in capo a una «pretesa» società di fatto, riconosciuta inesistente nel giudizio di merito, valorizza la mancanza di «personalità» della società di fatto ai fini della ricostruzione giudiziale dei referenti soggettivi, senza rendersi conto che in tal modo esorbita dai limiti posti dall’atto di accertamento, che ha disposto in relazione ad un soggetto specifico, una società di persone, rilevante sia dal punto di vista sostanziale, sia sotto il profilo procedimentale. Una volta ritenuto inesistente il soggetto, la conseguenza non può essere quella di rinvenire in sede giudiziale i soggetti passivi «effettivi», deviando su questi gli effetti dell’accertamento, ma solo quella di considerare l’atto invalido, fors’anche inesistente, o nullo.
L’attività di supplenza del giudice tributario oltre i limiti dell’atto impositivo (nuovi paradossi nell’accertamento del reddito di società di persone)
NUSSI, Mario
2011-01-01
Abstract
La Corte di cassazione, chiamata a decidere in relazione ad un’ipotesi accertativa in capo a una «pretesa» società di fatto, riconosciuta inesistente nel giudizio di merito, valorizza la mancanza di «personalità» della società di fatto ai fini della ricostruzione giudiziale dei referenti soggettivi, senza rendersi conto che in tal modo esorbita dai limiti posti dall’atto di accertamento, che ha disposto in relazione ad un soggetto specifico, una società di persone, rilevante sia dal punto di vista sostanziale, sia sotto il profilo procedimentale. Una volta ritenuto inesistente il soggetto, la conseguenza non può essere quella di rinvenire in sede giudiziale i soggetti passivi «effettivi», deviando su questi gli effetti dell’accertamento, ma solo quella di considerare l’atto invalido, fors’anche inesistente, o nullo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.