Questo lavoro è dedicato allo studio delle geometrie e dei ratei di deformazione di breve e medio termine delle strutture compressive attive facenti parte dei fronti esterni della Catena Sudalpina, nel settore dell’anticlinale del Montello. Il metodo adottato utilizza informazioni derivate dall’analisi di una linea geodetica di primo ordine dell’IGM, combinate con osservazioni geofisiche, geologiche e geomorfologiche di superficie e di sottosuolo. La linea geodetica presa in esame mostra lungo alcuni suoi segmenti dei movimenti verticali relativi, positivi rispetto ai segmenti adiacenti (maggiori sollevamenti). Questi segnali geodetici, ottenuti dal confronto delle quote dei capisaldi misurate durante due distinte campagne separate da un intervallo di tempo di circa 50 anni, avvengono in corripondenza dell’attraversamento di faglie cieche e sono stati quindi interpretati come dovuti all’attività di queste strutture sepolte. Per l’interpretazione, è stata costruita una sezione geologica che segue la traccia della linea di livellazione, ed è stato quindi modelizzato il segnale geodetico adottando un metodo diretto. Nel modello, le geometrie di partenza delle faglie sono state prese dalla sezione geologica, e sono state poi modificate per riprodurre il segnale geodetico. Una volta fissate le geometrie delle faglie, gli uplift rate sono stati convertiti in slip e shortening rate e comparati con: 1- i ratei di medio e lungo termine derivati dalle osservazioni geologiche e geomorfologiche per evidenziare eventuali cambiamenti nel tempo; e 2- con i tassi di convergenza GPS per studiare la partizione delle deformazione tra i diversi fronti. Infine sono state usate relazioni analitiche ed empiriche per stimare la massima magnitudo e i tempi di ricorrenza dei potenziali futuri terremoti.

Geometric and Kinematic modeling of the thrust fronts in the Montello-Cansiglio area from geologic and geodetic data (eastern Southalpin Chain, NE Italy.

POLI, Maria Eliana;ZANFERRARI, Adriano
2009-01-01

Abstract

Questo lavoro è dedicato allo studio delle geometrie e dei ratei di deformazione di breve e medio termine delle strutture compressive attive facenti parte dei fronti esterni della Catena Sudalpina, nel settore dell’anticlinale del Montello. Il metodo adottato utilizza informazioni derivate dall’analisi di una linea geodetica di primo ordine dell’IGM, combinate con osservazioni geofisiche, geologiche e geomorfologiche di superficie e di sottosuolo. La linea geodetica presa in esame mostra lungo alcuni suoi segmenti dei movimenti verticali relativi, positivi rispetto ai segmenti adiacenti (maggiori sollevamenti). Questi segnali geodetici, ottenuti dal confronto delle quote dei capisaldi misurate durante due distinte campagne separate da un intervallo di tempo di circa 50 anni, avvengono in corripondenza dell’attraversamento di faglie cieche e sono stati quindi interpretati come dovuti all’attività di queste strutture sepolte. Per l’interpretazione, è stata costruita una sezione geologica che segue la traccia della linea di livellazione, ed è stato quindi modelizzato il segnale geodetico adottando un metodo diretto. Nel modello, le geometrie di partenza delle faglie sono state prese dalla sezione geologica, e sono state poi modificate per riprodurre il segnale geodetico. Una volta fissate le geometrie delle faglie, gli uplift rate sono stati convertiti in slip e shortening rate e comparati con: 1- i ratei di medio e lungo termine derivati dalle osservazioni geologiche e geomorfologiche per evidenziare eventuali cambiamenti nel tempo; e 2- con i tassi di convergenza GPS per studiare la partizione delle deformazione tra i diversi fronti. Infine sono state usate relazioni analitiche ed empiriche per stimare la massima magnitudo e i tempi di ricorrenza dei potenziali futuri terremoti.
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