Lo studio torna, con nuovi elementi e da una prospettiva più ampia, sulla vexata quaestio della conoscenza dei Promessi sposi da parte di Puškin. Tenendo in conto i principali studi, in lingua italiana e russa, oltre che le presenze di Manzoni e degli autori italiani della sua generazione (o di quella immediatamente precedente) nella biblioteca puškinana, il saggio si vale del carteggio e degli scritti critici del poeta russo per metterne in luce la vera predilezione per il genere del romanzo storico, l’apprezzamento particolare di Manzoni come rinnovatore del modello scottiano e l’attenzione in tempo reale alle novità letterarie di Francia. Puškin ebbe allora sicuramente la possibilità di leggere la precoce traduzione francese del romanzo (posseduta da amici e sodali). Il discorso si allarga quindi a comprendere anche la conoscenza di altri autori italiani delle generazioni prossime, da Alfieri (conosciuto col tramite della Littérature du Mide de l’Europe di Sismondi), Foscolo e, soprattutto, Pindemonte, considerato da Puškin il maggior poeta italiano della sua generazione, di nuovo sulla scorta di Sismondi. Fino riesaminare il famoso frammento Iz Pindemonti, che appare una libera rielaborazione su motivi libertari che furono propri anche di Pindemonte nella fase giovanile della sua produzione, poi volutamente occultati, e la cui conoscenza poté giungere a Puškin attraverso i canali massonici.

Puskin e Manzoni (con Alfieri, Foscolo e Pindemonte) [Puskini and Manzioni (with Alfiere, Foscolo and Pindemonte)]

RABBONI, Renzo
2008-01-01

Abstract

Lo studio torna, con nuovi elementi e da una prospettiva più ampia, sulla vexata quaestio della conoscenza dei Promessi sposi da parte di Puškin. Tenendo in conto i principali studi, in lingua italiana e russa, oltre che le presenze di Manzoni e degli autori italiani della sua generazione (o di quella immediatamente precedente) nella biblioteca puškinana, il saggio si vale del carteggio e degli scritti critici del poeta russo per metterne in luce la vera predilezione per il genere del romanzo storico, l’apprezzamento particolare di Manzoni come rinnovatore del modello scottiano e l’attenzione in tempo reale alle novità letterarie di Francia. Puškin ebbe allora sicuramente la possibilità di leggere la precoce traduzione francese del romanzo (posseduta da amici e sodali). Il discorso si allarga quindi a comprendere anche la conoscenza di altri autori italiani delle generazioni prossime, da Alfieri (conosciuto col tramite della Littérature du Mide de l’Europe di Sismondi), Foscolo e, soprattutto, Pindemonte, considerato da Puškin il maggior poeta italiano della sua generazione, di nuovo sulla scorta di Sismondi. Fino riesaminare il famoso frammento Iz Pindemonti, che appare una libera rielaborazione su motivi libertari che furono propri anche di Pindemonte nella fase giovanile della sua produzione, poi volutamente occultati, e la cui conoscenza poté giungere a Puškin attraverso i canali massonici.
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