Il contributo affronta l’analisi dei profili di specialità e autonomia che caratterizzano il diritto della navigazione nell’ordinamento italiano. Si tratta di uno studio innovativo della materia condotto in chiave sistematica, considerando non già le singole disposizioni o i singoli istituti ma il complesso del diritto della navigazione che costituisce nel suo insieme un diritto autonomo, unicum nel nostro ordinamento dopo l’assorbimento del codice del commercio nel codice civile del 1942. Prendendo le mosse dal rilievo che la specialità del diritto della navigazione concerne al sistema giuridico complessivo ed è legata all’insopprimibile fattore tecnico della navigazione, si afferma infatti la sussistenza di un’autonomia sia oggettiva che normativa della materia. Esistono dunque principi generali propri del diritto della navigazione, tali da giustificare addirittura una deroga alla gerarchia delle fonti, e istituti peculiari sconosciuti al diritto comune. Si pensi, ad esempio, all’avaria comune, al salvataggio e a molti altri istituti legati alla fortissima e ineliminabile specificità della materia della navigazione. Ma il diritto della navigazione non manca di offrirsi anche quale pioniere dell’evoluzione giuridica. Da sempre esso è infatti fucina e banco di prova di soluzioni giuridiche che, pur originando dalle esigenze peculiari della prassi navigazionistica, dimostrano sovente un’efficacia tale da determinarne l’estensione al diritto comune. Si pensi, a mero titolo d’esempio, a istituti quali il concorso tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, l’obbligo di assicurazione nella responsabilità civile e, recentemente in tale ambito, l’azione diretta del danneggiato verso la compagnia assicuratrice.
L'autonomia del diritto della navigazione, banco di prova e fucina dell'ordinamento giuridico.
ANTONINI, Alfredo
2007-01-01
Abstract
Il contributo affronta l’analisi dei profili di specialità e autonomia che caratterizzano il diritto della navigazione nell’ordinamento italiano. Si tratta di uno studio innovativo della materia condotto in chiave sistematica, considerando non già le singole disposizioni o i singoli istituti ma il complesso del diritto della navigazione che costituisce nel suo insieme un diritto autonomo, unicum nel nostro ordinamento dopo l’assorbimento del codice del commercio nel codice civile del 1942. Prendendo le mosse dal rilievo che la specialità del diritto della navigazione concerne al sistema giuridico complessivo ed è legata all’insopprimibile fattore tecnico della navigazione, si afferma infatti la sussistenza di un’autonomia sia oggettiva che normativa della materia. Esistono dunque principi generali propri del diritto della navigazione, tali da giustificare addirittura una deroga alla gerarchia delle fonti, e istituti peculiari sconosciuti al diritto comune. Si pensi, ad esempio, all’avaria comune, al salvataggio e a molti altri istituti legati alla fortissima e ineliminabile specificità della materia della navigazione. Ma il diritto della navigazione non manca di offrirsi anche quale pioniere dell’evoluzione giuridica. Da sempre esso è infatti fucina e banco di prova di soluzioni giuridiche che, pur originando dalle esigenze peculiari della prassi navigazionistica, dimostrano sovente un’efficacia tale da determinarne l’estensione al diritto comune. Si pensi, a mero titolo d’esempio, a istituti quali il concorso tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, l’obbligo di assicurazione nella responsabilità civile e, recentemente in tale ambito, l’azione diretta del danneggiato verso la compagnia assicuratrice.File | Dimensione | Formato | |
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