Quello tra turismo e fotografia costituisce un connubio esistente sin dalla nascita di quest’ultima, o quanto meno da quando gli apparecchi fotografici, grazie all’evoluzione della tecnologia, sono diventati più maneggevoli e facili da trasportare. Anche la relazione tra foto-grafia e paesaggio si perde nella storia o, tornando indietro nel tempo, fino a quando J.N. Niépce, presumibilmente nel 1826, non immortalò dalla sua finestra la vista del panorama circostante. La possibilità di fotografare il mondo accrebbe inoltre l’importanza e la funzione dei nuovi mezzi di locomozione – non solo per poter raggiungere nuovi luoghi da ritrarre “su carta”, ma anche per poter portare con sé l’amato apparec-chio – compresa, ça va sans dire, la bicicletta.

Una modalità di fruizione lenta del paesaggio: il cicloturismo fotografico

zaccomer
2021-01-01

Abstract

Quello tra turismo e fotografia costituisce un connubio esistente sin dalla nascita di quest’ultima, o quanto meno da quando gli apparecchi fotografici, grazie all’evoluzione della tecnologia, sono diventati più maneggevoli e facili da trasportare. Anche la relazione tra foto-grafia e paesaggio si perde nella storia o, tornando indietro nel tempo, fino a quando J.N. Niépce, presumibilmente nel 1826, non immortalò dalla sua finestra la vista del panorama circostante. La possibilità di fotografare il mondo accrebbe inoltre l’importanza e la funzione dei nuovi mezzi di locomozione – non solo per poter raggiungere nuovi luoghi da ritrarre “su carta”, ma anche per poter portare con sé l’amato apparec-chio – compresa, ça va sans dire, la bicicletta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1218871
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