Nell’ordinanza in commento, la Suprema Corte si occupa della validità del consenso prestato in occasione dell’adesione ad una piattaforma virtuale, deputata alla creazione di profili reputazionali. La pronuncia si inserisce in uno scarno scenario giurisprudenziale di elaborazione informatica di dati strettamente connessi alla dimensione sociale della persona e della sua reputazione. L’Autrice, riflette sulla sufficienza del consenso, che seppur rispondente a stringenti requisiti normativi, lascia dubbi sulla sua reale capacità di apprestare corretta e necessaria tutela all’individuo, con espresso riferimento alla dignità della persona, ovvero a temute prassi, discriminatorie verosimilmente capaci di sorgere dall’uso degli algoritmi reputazionali.
Algoritmo reputazionale e validità del consenso
D. Lafratta
2022-01-01
Abstract
Nell’ordinanza in commento, la Suprema Corte si occupa della validità del consenso prestato in occasione dell’adesione ad una piattaforma virtuale, deputata alla creazione di profili reputazionali. La pronuncia si inserisce in uno scarno scenario giurisprudenziale di elaborazione informatica di dati strettamente connessi alla dimensione sociale della persona e della sua reputazione. L’Autrice, riflette sulla sufficienza del consenso, che seppur rispondente a stringenti requisiti normativi, lascia dubbi sulla sua reale capacità di apprestare corretta e necessaria tutela all’individuo, con espresso riferimento alla dignità della persona, ovvero a temute prassi, discriminatorie verosimilmente capaci di sorgere dall’uso degli algoritmi reputazionali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Algoritmo reputazionale e validità del consenso.pdf
non disponibili
Descrizione: Nota a sentenza
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Non pubblico
Dimensione
157.62 kB
Formato
Adobe PDF
|
157.62 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.