L’emigrazione di un gran numero di persone altamente qualificate viene considerata un problema quando non viene controbilanciata nel tempo da un flusso in entrata di uguale entità e qualità. A lungo andare, tale fenomeno – noto come brain drain o “fuga di cervelli” – può generare effetti negativi anche sulla capacità di sviluppo del paese d’origine del migrante. La prospettiva adottata in questo studio è diversa da quella usualmente presente in letteratura, che analizza ex-post il fenomeno sulla base dei dati ufficiali sui flussi demografici dei residenti. Si intende invece indagare il fenomeno all’origine, ben prima che esso si traduca in “nuova emigrazione”, attraverso un caso di studio: nel 2017 è stata progettata un’indagine censuaria dei laureandi dell’Università di Udine che rileva le intenzioni all’espatrio di tutti gli studenti alla fine del proprio percorso di studi accademico registrando anche le possibili destinazioni. Questo permette di individuare l’esistenza di un’eventuale concentrazione geografica nelle loro preferenze. In questo articolo si presentano, per la prima volta, i risultati relativi al primo quinquennio di rilevazione 2018-22, compresi quelli sull’impatto sulla propensione all’espatrio dei laureandi della pandemia e dello scoppio del conflitto russo-ucraino.
Oltre i confini del Nord-est: primi risultati di uno studio quinquennale sulla propensione all’espatrio e sulle destinazioni internazionali dei laureandi dell’Università di Udine
zaccomer gian pietro
2023-01-01
Abstract
L’emigrazione di un gran numero di persone altamente qualificate viene considerata un problema quando non viene controbilanciata nel tempo da un flusso in entrata di uguale entità e qualità. A lungo andare, tale fenomeno – noto come brain drain o “fuga di cervelli” – può generare effetti negativi anche sulla capacità di sviluppo del paese d’origine del migrante. La prospettiva adottata in questo studio è diversa da quella usualmente presente in letteratura, che analizza ex-post il fenomeno sulla base dei dati ufficiali sui flussi demografici dei residenti. Si intende invece indagare il fenomeno all’origine, ben prima che esso si traduca in “nuova emigrazione”, attraverso un caso di studio: nel 2017 è stata progettata un’indagine censuaria dei laureandi dell’Università di Udine che rileva le intenzioni all’espatrio di tutti gli studenti alla fine del proprio percorso di studi accademico registrando anche le possibili destinazioni. Questo permette di individuare l’esistenza di un’eventuale concentrazione geografica nelle loro preferenze. In questo articolo si presentano, per la prima volta, i risultati relativi al primo quinquennio di rilevazione 2018-22, compresi quelli sull’impatto sulla propensione all’espatrio dei laureandi della pandemia e dello scoppio del conflitto russo-ucraino.File | Dimensione | Formato | |
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