L’articolo indaga l’ambigua figura di Paul Richer, medico, allievo e collaboratore di Jean-Martin Charcot. Attraversando la sua formazione clinica presso la Salpêtrière, segnata dall’approccio visuale di un insegnamento rivoluzionato dal metodo anatomo-clinico, si rileva una démarche epistemologica in cui nosografia e media artistici si fondono nella diagnosi della ‘sfuggente’ isteria, sfociando nella produzione di innovative œuvres d’art scientifiques. Si analizza infine il suo importante contributo presso un’altra grande istituzione parigina, l’École National Supérieure des Beaux-Arts, dove insegnerà anatomia artistica introducendo materiali e strumentazioni scientifiche e mostrando attenzione verso la morfologia e il movimento del corpo umano.

Paul Richer: un médicin, doublé d’un artiste

Greta Plaitano
2019-01-01

Abstract

L’articolo indaga l’ambigua figura di Paul Richer, medico, allievo e collaboratore di Jean-Martin Charcot. Attraversando la sua formazione clinica presso la Salpêtrière, segnata dall’approccio visuale di un insegnamento rivoluzionato dal metodo anatomo-clinico, si rileva una démarche epistemologica in cui nosografia e media artistici si fondono nella diagnosi della ‘sfuggente’ isteria, sfociando nella produzione di innovative œuvres d’art scientifiques. Si analizza infine il suo importante contributo presso un’altra grande istituzione parigina, l’École National Supérieure des Beaux-Arts, dove insegnerà anatomia artistica introducendo materiali e strumentazioni scientifiche e mostrando attenzione verso la morfologia e il movimento del corpo umano.
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